Fabrizio De Anndré, educatore dello spirito di un’epoca

In libreria e online per Moretti&Vitali editore dal 26 gennaio

La narrazione poetica di Fabrizio De André rappresenta per la psicologia una possibilità espansiva nella ricerca del senso e una lettura preziosa dell’animo umano. Il nostro cantastorie ha immaginato e narrato la vita di molti personaggi, donando loro una vera e propria narrazione di sé, che è quanto di più vicino a ciò che tenta di fare l’analisi con le storie dei pazienti. Ciò che emerge dai suoi testi guida la ricerca di quelle trame che l’umana esistenza spesso fatica a percorrere o a ricostruire.
Secondo C.G. Jung tutto ciò che non ha senso nella vita è insostenibile; da questo punto di vista l’opera di De André non solo restituisce senso all’esperienza, ma lo fa poeticamente, recando sollievo, apportando completezza e allo stesso tempo lasciando spazio al mistero insondabile dell’esistenza. Le immagini e le parole dell’artista, ricondotte alle vicende umane narrate dai pazienti o spesso inenarrabili,
creano un ponte di significato, laddove questo sembra essersi perso nelle difficoltà della vita.

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Ciclo di seminari

AVVISI AI NAVIGANTI 2023 /2024

Dopo l’interruzione della pandemia, iGian Domenico Cortellesi, Lia Fassari, Laura Guido e Vincenzo Grenci, riprendiamo i seminari mensili del sabato mattina che si svolgevano a piazza Mincio.
Il nome di quei Seminari, “Sull’interpretazione dei sogni”, che ci ha accompagnato per alcuni anni cambierà.

Il nuovo nome, “Avvisi ai naviganti. Ricerche analitiche per attraversare il mondo contemporaneo, lascia trasparire il territorio diverso che intendiamo percorrere.

Gli incontri saranno 8.
Di seguito sono indicate le date.
Avverranno il sabato mattina presso la Casa delle donne, che metterà a nostra disposizione la sala Simonetta Tosi, dalle 9,30 alle 13,00. L’indirizzo è via della Lungara 19 – Roma

Gli argomenti trattati dai vari colleghi e colleghe, saranno in parte a trattazione unica, in parte si svolgeranno in più i n c o n t r i .
Nel mio caso, dopo l’incontro di ottobre dedicato ad uno scritto di Dieter Baumann su “Pigmalione”, cercherò di proporvi un percorso dal titolo “Il complesso del Re scomparso che tenterà di indagare la presenza assenza dell’immagine del Re nell’inconscio contemporaneo. Tale immagine si riferisce sia ad una delle immagini del Sé che al re come l’insieme del conscio collettivo di un’epoca.

Laura Guido ci condurrà in più incontri in un’indagine sul maschile e sull’Animus nella psicologia della donna, in particolare indagando su fiabe calabresi.
Letteria Grazia Fassari (Lia) ci parlerà del grande tema della cura .

Vincenzo Grenci tratterà il tema del confronto tra introversione ed estroversione

Altri colleghi, anche di altre città e paesi, verranno a parlarci di temi, in qualche modo attinenti al senso dell’intero programma del progetto.

Date degli incontri di sabato mattina:

14 ottobre 2023 18 novembre 2023 16 dicembre 2023 20 gennaio 2024 17 febbraio 2024 16 marzo 2024 20 aprile 2024 18 maggio 2024

per info: avvisiainaviganti2023@gmail.com

Il setting di gruppo nel trattamento comunitario delle addiction tra imposizioni e negoziazioni: creazione e mantenimento di un setting interiore

Articolo di Vincenzo Grenci, Federica Raimondo e Paola Rea

apparso su RIFLESSI Rivista di Psicologia Gestalt Analitica · n.4 · Gennaio 2023

Abstract

Il contributo si pone l’obiettivo di evidenziare gli aspetti oggettivi e soggettivi del setting di gruppo in un contesto istituzionale di cura delle addiction. Gli autori, alla luce dell’esperienza di un gruppo terapeutico condotto da diversi anni e secondo le linee guida e i riferimenti teorici della Psicoterapia Gestalt Analitica e dell’Analisi Transazionale, mirano a evidenziare quanto l’imago del gruppo, che si sviluppa nei singoli membri, sia importante nella definizione di setting e quanto lo siano anche le regole impartite concretamente e in modo chiaro. Ciò che sembra dare continuità al processo di gruppo è soprattutto il setting interiore, ovvero, la disposizione interna relativa all’immagine che si ha del gruppo, all’incontro con l’altro e al pensiero di un tutto circoscritto da regole e da spazi, che sono sia oggettivi che soggettivi. Infatti, anche gli aspetti oggettivi del setting stesso sono fondamentali al fine di creare l’immagine interna del gruppo; ciò è emerso, in particolare, nel primo periodo pandemico dove, venendo meno tali presupposti, il setting interiore non ha retto in modo adeguato. Il seguente scritto, ha quindi il desiderio di descrivere il setting come un processo di negoziazione, interiorizzazione e narrazione.

Emergenza Coronavirus e prestazioni psicologiche

L’attività professionale psicologica può continuare a svolgersi  nel più rigoroso rispetto delle misure igienico-preventive del Ministero della Salute, già ripetutamente indicate.

In questa fase delicata sono incentivate le consultazioni a distanza in modalità video o altro.

Per quanto riguarda l’attività in studio è fondamentale comunicare preventivamente la presenza di sintomi o contatti a rischio.

Presso lo studio di Via Tacito sono state prese tutte le misure necessarie previste dalla situazione di emergenza sanitaria. In questa fase non possiamo utilizzare la sala d’attesa pertanto si ribadisce la necessità, nel limite del possibile, di non arrivare in anticipo.

Come comportarsi in caso di contagio o sospetto contagio:

Circolare-Ministero-Salute-12-ottobre-2020-Prot.n.-32850

 

 

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    L’esame di maturità, un sogno tipico e ricorrente.


    Sono iniziate in questi giorni le prove per l’esame di maturità 2019, evento che quest’anno riguarda i ragazzi nati nell’anno 2000. Già su queste ricorrenze storiche e generazionali si potrebbe discutere tanto, ma voglio invece cogliere l’occasione per spostare il discorso dal piano della realtà concreta a quello della realtà immaginale e quindi al sogno.
    Credo sia esperienza comune che, fra i tanti sogni tipici della nostra epoca, quello dell’esame di maturità sia molto frequente, almeno nella nostra realtà socio culturale.

    Cosa intendo per “tipico”? Un sogno è tipico quando si presenta frequentemente in più individui in una data epoca storica. Come altri motivi onirici, è mia esperienza incontrare frequentemente sogni che riprendono il tema degli esami nelle sue varianti, tra le quali, quella frequente è dover rifare l’esame di maturità per un qualche motivo; dover rifare qualche esame universitario o doverli ridare tutti oppure dover ridiscutere la tesi di laurea, ma fra tutti quello di maturità mi sembra il più frequente. Spesso il sogno è accompagnato da angoscia, ansia o semplice meraviglia per la situazione. Nella mia esperienza ho incontrato questo tipo di sogno fino anche a cinquant’anni dopo che l’individuo ha sostenuto l’esame.

    Veniamo a quelli che potrebbero essere i temi e i significati in gioco. La sua tipicità già indica qualcosa. Potrebbe riguardare il fatto che l’esame di maturità è uno dei pochissimi riti di passaggio conservati nella nostra cultura. È tale per l’epoca della vita in cui avviene (fase finale dell’adolescenza); per la sua tipica ritualità (che la politica di turno puntualmente e annualmente stravolge); e per il fatto di avvenire alla fine del ciclo di studi canonici. Pensiamo all’importanza che la scuola riveste nella formazione dell’individuo. Anche soltanto in termini di tempo di vita trascorso tra i banchi la scuola diventa un luogo dell’anima visitato frequentemente nei sogni. A livello inconscio quindi sognare l’esame con la sua ritualità rappresenta un rito di passaggio. La sua ricorrenza nei sogni, nel corso della vita successiva, starebbe ad indicare proprio un momento di passaggio individuale importante.
    Ritornare (nei sogni) sui banchi di scuola, dover sostenere un esame di maturità sarebbe allora l’indicazione che in quel momento stiamo attraversando una fase in cui l’atteggiamento della coscienza deve imparare qualcosa, è messo alla prova, è sotto esame. Ogni volta che sogniamo un esame è una prova di maturità che, a seconda delle epoche della nostra vita, viene letta in modo diverso e spesso nel senso dell’adattamento e dell’adeguatezza al momento di vita che stiamo attraversando.

    Perché in molti sogni siamo costretti a ripetere l’esame di maturità come se quello sostenuto realmente non fosse valido? Qualche anno fa uscì anche un simpatico film sul tema che si chiamava appunto “Immaturi”. Nel film di Paolo Genovese il tema è proprio la nullità dell’esame di maturità sostenuto 20 anni prima. I protagonisti dovranno quindi sostenerlo nuovamente, con alterne vicende dovute alla vita da adulti e non più di maturandi diciannovenni. Il film ha avuto anche un sequel e ne nacque addirittura una serie tv. Il cinema spesso si nutre di ciò che l’inconscio propone come temi archetipici e in questo caso, come abbiamo detto, mi sembra che il tema sia proprio quello del rito di passaggio.
    Il tema dell’esame invalidato, annullato, da rifare, credo abbia a che vedere con la nostra legittimazione interiore delle trasformazioni che viviamo nel corso della vita. È come se l’inconscio ci presentasse il conto, rispetto al nostro non riconoscerci adeguati o all’altezza della situazione. È una negazione o inconscietà sui passaggi iniziatici affrontati o che stiamo per affrontare.

    Per concludere, direi che ogni volta che sogniamo un esame e in particolare quello della maturità dovremmo fare molta attenzione alla prova che ci troviamo di fronte nella vita, senza mai dimenticare che spesso potrebbero non essere prove evidenti o questioni da affrontare, ma atteggiamenti interiori che fatichiamo ad assumere.